Mostra Guelfi e Ghibellin fuggiaschi: Dante e Opicino viaggiatori del fantastico
La Civica Scuola di Disegno e Pittura venne fondata a Pavia nel 1838. Ottenne subito apprezzati riconoscimenti, sotto la guida e l’insegnamento di Giacomo Trécourt, con il quale svilupparono l’esperienza artistica allievi celebrati come Ezechiele Acerbi, Tranquillo Cremona, Federico Faruffini, Pasquale Massacra. Nel 1934 ogni attività didattica venne sospesa per intervento dell’autorità podestarile.
Tra il 1950 ed il 1954 l’Amministrazione comunale ne sperimentò la ripresa, ma difficoltà di vario genere suggerirono l’attesa di migliori sviluppi.Il generoso gesto di Lina Sannazzaro, vedova di Alfonso Marabelli, scultore raffinato cresciuto all’interno della Scuola, risolse la questione: con il lascito della villa di loro proprietà in viale Nazario Sauro a Pavia, si rendeva disponibile un edificio che, con opportuni adeguamenti, ne permetteva la funzionale riapertura.
Nel 1976 il Consiglio Comunale deliberò formalmente la ricostituzione dello storico Istituto che assumeva la nuova denominazione di Civica Scuola d’Arte Visiva. Nel 1985 veniva sancita l’Associazione culturale AR.VI.MA. (Arti Visive Marabelli), erede naturale dell’iniziale Civica Scuola. Oggi la Scuola è gestita da un Consiglio Direttivo composto da 5 membri, eletti ogni 3 anni dai Soci AR.VI.MA. Attualmente il Presidente dell’Associazione è Anna Maria De Stefano. Il Direttore artistico è Gabriele Albanesi.
Nel 1976 il Consiglio Comunale deliberò formalmente la ricostituzione dello storico Istituto che assumeva la nuova denominazione di Civica Scuola d’Arte Visiva. Nel 1985 veniva sancita l’Associazione culturale AR.VI.MA. (Arti Visive Marabelli), erede naturale dell’iniziale Civica Scuola. Oggi la Scuola è gestita da un Consiglio Direttivo composto da 5 membri, eletti ogni 3 anni dai Soci AR.VI.MA. Attualmente il Presidente dell’Associazione è Anna Maria De Stefano. Il Direttore artistico è Gabriele Albanesi.
Il Collegio Fratelli Cairoli di Pavia fa parte della rete residenziale dell’EDISU che ospita studenti universitari provenienti da ogni parte d’Italia.
Il Collegio, sotto la guida del Rettore Marco Fraccaro (dal 1969 al 2001) ha assunto, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, un ruolo rilevante nell’organizzazione di mostre e eventi d’arte nella Galleria del Collegio, che nel tempo ha ospitato artisti di livello sia nazionale che internazionale, con specifica attenzione a poetiche d’avanguardia e una sensibilità particolare per indagini nel campo della “poesia visiva”. Si entra nella Galleria del Collegio, da alcuni anni intitolata al suo fondatore come “Galleria Marco Fraccaro”, percorrendo gli spazi suggestivi del cortile d’entrata. La Galleria ha iniziato l’attività espositiva nel dicembre 1977.
Un’attività consolidata negli anni successivi arrivando a proporre fino a dieci-dodici mostre per stagione per un totale ben superiore alle 200 manifestazioni d’arte figurativa. L’attività della galleria si è arricchita e ulteriormente qualificata sotto la direzione del successivo Rettore Graziano Leonardelli. L’attuale Rettore è Andrea Zatti. La collaborazione con la Galleria Fraccaro, nel contesto di questa mostra dedicata a Dante e Opicino, si è avvalsa dell’esperienza di Carlo Pelfini, che opera a nome dell’Associazione ex studenti del Collegio.
Pavia, 70.000 abitanti, è capoluogo di Provincia in Lombardia. Posta 34 chilometri a sud di Milano, lungo la via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest’ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all’epoca delle tribù galliche. Successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum.
Nel Medioevo fu capitale per due secoli del Regno longobardo e poi, dal 774 al 1024 capitale dei Regno italico e dal 1361 sede di Università.
Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico. Fra le principali attrazioni turistiche si annoverano il Castello Visconteo, la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, il Duomo, la basilica di San Michele Maggiore e il Ponte coperto.
La città è capoluogo di una provincia dedita soprattutto all’agricoltura, in particolare a viticoltura, risicoltura e cerealicoltura. Poche le industrie.